Da Gambassi la strada è quasi familiare. E c'è l'ansia di essere a casa, di compiere una piccola impresa. Insieme.
I paesaggi presto diventano noti.
Dalla piccola e graziosa Gambassi sfiliamo, rincorrendoci con Leo, lungo vigneti e casolari. Poi a Pancole già sappiamo. Spagnolo e brasiliano sono poco più avanti. Andreas sceglie di fermarsi, dicendo garbatamente che ha bisogno di fare una pausa, quando lo raggiungiamo. Ma si capisce che vuole camminare da solo. E va benissimo così: a ognuno il suo cammino.
Il presepe perenne di Pancole sembra stia lì ad accogliere i pellegrini. Discesa e salita. Curva. Dall'asfalto alla strada bianca.
Poi Collemuccioli, con la tranquillità della sua torre. Lì, accanto ai tulipani, ci fermiamo con Francisco e Porto Alegre. Mangiamo, ma poco poco.
A Cellole pensiamo una volta di più che il posto è incantevole e non solo per la vista. Il silenzio nella pieve invita alla preghiera.
San Gimignano già si vede, con tutte le sue torri. E arrivarci poco più tardi, arrivarci così, è tutta un'altra cosa. Sull'ultima salita incrociamo una coppia di svizzeri che avevamo incontrato già lungo il cammino. Buon cammino. Buon cammino.
Siamo pieni di saluti, sorrisi, sguardi e raccomandazioni. Abbiamo i sensi desti, gli occhi concentrati...
Ma vogliamo anche un gelato. Lì, in piazza, dove lo prendiamo ogni volta che capitiamo a San Gimignano.
Appena più tardi ancora abbiamo la strada sotto i piedi. Dormiremo a Santa Lucia, un paio di chilometri più avanti, immersi nel boschetto di Piemma, come Andreas, che arriva poco dopo di noi.
I paesaggi presto diventano noti.
Dalla piccola e graziosa Gambassi sfiliamo, rincorrendoci con Leo, lungo vigneti e casolari. Poi a Pancole già sappiamo. Spagnolo e brasiliano sono poco più avanti. Andreas sceglie di fermarsi, dicendo garbatamente che ha bisogno di fare una pausa, quando lo raggiungiamo. Ma si capisce che vuole camminare da solo. E va benissimo così: a ognuno il suo cammino.
Il presepe perenne di Pancole sembra stia lì ad accogliere i pellegrini. Discesa e salita. Curva. Dall'asfalto alla strada bianca.
Poi Collemuccioli, con la tranquillità della sua torre. Lì, accanto ai tulipani, ci fermiamo con Francisco e Porto Alegre. Mangiamo, ma poco poco.
A Cellole pensiamo una volta di più che il posto è incantevole e non solo per la vista. Il silenzio nella pieve invita alla preghiera.
San Gimignano già si vede, con tutte le sue torri. E arrivarci poco più tardi, arrivarci così, è tutta un'altra cosa. Sull'ultima salita incrociamo una coppia di svizzeri che avevamo incontrato già lungo il cammino. Buon cammino. Buon cammino.
Siamo pieni di saluti, sorrisi, sguardi e raccomandazioni. Abbiamo i sensi desti, gli occhi concentrati...
Ma vogliamo anche un gelato. Lì, in piazza, dove lo prendiamo ogni volta che capitiamo a San Gimignano.
Appena più tardi ancora abbiamo la strada sotto i piedi. Dormiremo a Santa Lucia, un paio di chilometri più avanti, immersi nel boschetto di Piemma, come Andreas, che arriva poco dopo di noi.
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