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San Miniato- Gambassi

Oggi il meteo dovrebbe essere clemente.
Partiamo tutti insieme. Ogni tanto seminiano Leo che si ferma a fare foto e video con l'eccitazione di un bambino. Ci stacchiamo, ci avviciniamo. Il percorso è bellissimo, finalmente tutto nella natura. Peccato che i sentieri siano gonfi d'acqua e che le scarpe arranchino nel fango. In ogni caso c'è il sole.
Restiamo con John fino alla Pieve di Coiano, un gioiello immeritatamente privo di cure. c'è un angolino riservato ai pellegrini, con una fontanella e due tavolini. Lì mangiamo. poi John resta a fare un pisolino e noi ripartiamo. Podere dopo podere, verde dopo verde. Dolci le colline si inseguono. Pare quasi di essere già a casa.


Chilometro dopo chilometro, i dolori non si sentono o quasi. Contempliamo la natura. Respiriamo la pace. Esiste un ritmo che il corpo apprezza, nonostante tutto.
Gambassi pare lontanissima e invece arriviamo anche qui, dopo giri e curve che chissà se esistono da sempre. Invidiamo le sedie a dondolo all'ombra. Forse come noi tanti altri, se qualcuno ha sentito il bisogno di scrivere Proprietà privata. Peccato però perché il posto è notevole e forse lo sono ancora di più i contenuti, se lì, come recita il cartello, si fa arte, teatro. Un po' di simpatia in più per il pellegrino?
Salendo salendo, curva dopo curva, arriviamo a Borgoforte. E sì, mancano pochi passi davvero alla pieve di Chianni. Eccola lì, che si staglia su un lato della strada, in pieno sole, imponente e discreta insieme. Lì c'è l'ostello. Nella quiete di quello che un tempo fu monastero e che accolse Sigerico, pellegrini, viandanti, dormiremo pure noi. L'accoglienza è delle migliori. Le ragazze che si occupano dei pellegrini sono gentili. Monique è un vulcano di entusiasmo e forse il suo accento brasiliano accentua la cosa.


A cena saremo una tavolata variopinta. Andreas è uno svizzero solitario che fuma milioni di sigarette, cordiale mentre mangiamo, taciturno in cammino come scopriremo il giorno dopo. è in pensione, ma ha una grande forza nelle gambe. Cammina cammina, vuole arrivare a Brindisi. Anche lo spagnolo e il brasiliano sono in pensione, si sono trovati sui sentieri verso Santiago e da allora camminano insieme. Della donna olandese sappiamo poco, ma dipende dal fatto che a tavola tutti hanno spontaneamente adottato l'italiano, o qualcosa di simile, per comunicare. Poi c'è l'immancabile John Calderone, un amico ormai, pure lui coi suoi anni.
Mara condivide la cena con noi, all'improvviso calata in questo mondo di passi, di persone che non sanno stare ferme e si incontrano così, spontaneamente, condividendo la fatica e un pasto a fine tappa che è buonissimo, ma anche se non lo fosse lo sembrerebbe: il pellegrino è grato e pure le sue papille gustative lo sono.

Mara svela con la sua improvvisata onorificenza (che cara!) l'evento imminente. Allora auguri auguri si rincorrono sulla tavola.
Prima di andare a dormire Monique ci regala una visita alla pieve, incantevole dentro e fuori.
Il cielo è pieno di stelle.

Commenti

  1. GAMBA-SI 🤣il cumpare che dice si davanti al trono nuziale😄😘😍manca poco cumpare!

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